Febbraio 2025: Microsoft annuncia un progresso epocale nel quantum computing con il chip Majorana 1, promettendo qubit topologici scalabili e un futuro rivoluzionario. E noi ci domandiamo: è un caso che Microsoft scelga proprio ora di rilanciarsi con un ennesimo annuncio futuristico, mentre OpenAI perde colpi?

Il 19 Febbraio Microsoft ha svelato il Majorana 1 e Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha pubblicato su X alcune riflessioni, affermando di aver “creato un nuovo stato della materia” e che “questa rivoluzione permetterà di creare un vero quantum computer non in decenni, ma in anni ¹”. Noi di VISIONARI ci siamo interrogati sulla perfetta tempistica di Nadella, che rivela la straordinaria scoperta proprio quando il mercato degli LLM sta esplodendo con decine e decine di nuovi modelli open-source e privati e OpenAI, partner strategico di Microsoft e fino a poco fa leader indiscusso, sembra arrancare nella corsa all’AGI. Sorge spontaneo un dubbio: c’è una regia per mantenere il dominio sul mercato tech negli Stati Uniti?
Sogno quantistico tra scienza e spin marketing
Dietro i titoli trionfali si nascondono enormi dubbi. I qubit topologici, basati sui modi zero del Majorana 1, sono teoricamente immuni al rumore quantistico – una sorta di “disturbo” intrinseco che si manifesta nei sistemi governati dalla meccanica quantistica – ma la loro realizzazione pratica è piena di interrogativi. È un caso, infatti, che il rumore quantistico sia il principale ostacolo alla realizzazione di computer quantistici e il Majorana 1 ne sia straordinariamente immune?
Molti fisici, tra cui citiamo Steven Simon dell’Università di Oxford, restano estremamente scettici: “Il passo è interessante, ma non scommetterei la vita sulla validità dei risultati”. Già nel 2018, infatti, Microsoft dovette smentire uno studio simile per evidenti errori nell’analisi dei dati. Le sfide tecniche sono enormi e non ignorabili: scalare a un milione di qubit richiederebbe sistemi di raffreddamento prossimi allo zero assoluto (-273°C) che, su larga scala, ad oggi sono impraticabili. Microsoft non si lascia intimidire dall’opinione di altri esperti e presenta una propria roadmap, che ironicamente sembra la ricetta perfetta per diventare ricchi: “Step 1: guadagna 100 $; step 2: ripeti 10.000 volte”. È un piano che evoca la Legge di Moore, ignorando però che quest’ultima funziona grazie alle proprietà del silicio standardizzato, non a particelle che richiedono specifiche condizioni da laboratorio per essere stabili.
Ma perché insistere sul quantum computing proprio ora? In VISIONARI ci siamo chiesti se lo scopo non sia la necessità di spostare l’attenzione degli investitori, mantenendo ben saldo il dominio degli USA sul mercato tech globale. Come OpenAI si posizionò pioniera dell’AI al tempo, oggi, mentre diventa dominio pubblico, Microsoft si dichiara pioniera del quantum computer, attirando investitori e distogliendo l’occhio del pubblico dai settori in cui il controllo sta sfuggendo di mano.
La fine di un monopolio
Fino al 2024 OpenAi ha dominato incontrastata il mercato degli LLM con GPT, modello che prometteva di raggiungere l’AGI. Oggi, però, il panorama è radicalmente mutato e sembra che OpenAI non sia l’unica a possedere la “ricetta magica” degli LLM performanti. Meta ha rilasciato LLaMA 3, open-source e performante quanto poco conosciuto, Google spinge Gemini Ultra, integrato in Search e Workspace e Elon Musk festeggia il nuovo Grok 3, gratuito e disponibile per gli utenti X. ASC27 di Nicola Grandis ha rilasciato Vitruvian-1, modello LLM tutto Italiano, mentre Perplexity AI rilascia un prodotto user-friendly alla pari di GPT-4. E come non ricordare DeepSeek, antagonista cinese di OpenAI. La maggior parte dei modelli citati non solo sono a disposizione gratuitamente o con costi super accessibili, ma sembrano non dover invidiare nulla a OpenAI.
I segnali di crisi per Sam Altman sono evidenti: nonostante gli aggiornamenti e le nuove funzionalità integrate in ChatGPT, il pubblico non si dimentica che che, però, rimane un miraggio, come lo stesso Ilya Sutskever, co-fondatore di OpenAI dichiara: “results from scaling up pre-training – the phase of training an AI model that uses a vast amount of unlabeled data to understand language patterns and structures – have plateaued ²”
La lezione è chiara: gli LLM non sono una tecnologia esclusiva e OpenAI non possiede alcuna ricetta segreta per l’AGI. Federico Faggin, un pioniere della tecnologia dei semiconduttori, nel suo libro “Irreducible: Consciousness, Life, Computers and Human Nature” dichiara come le AI possano mimare il comportamento umano ma mancano di consapevolezza e coscienza. Egli stesso crede che la coscienza coinvolga fenomeni quantici come l’entanglement, considerandola quindi come qualcosa che non può essere ridotto a semplici algoritmi e computazioni.
Microsoft e OpenAI
Microsoft ha investito 13 miliardi in OpenAI, integrandone i modelli in Azure, Copilot e Bing. Nonostante ciò, con il declino del monopolio di OpenAI, il valore strategico della partnership sembra andarsi sgretolando.³
Avendo questo quadro ben strutturato davanti agli occhi appare come la mossa di Microsoft sembra calcolata: il quantum computer e il Majorana 1 diventano il nuovo santo Graal tecnologico, anche se ragionevolmente lontano anni luce dalla concretezza – come d’altronde è ed è stato per l’AGI.
L’arrivo del Majorana 1 si inserisce in un contesto economico AI ormai saturo, e coincide perfettamente con il rilascio di LLaMA 3, Gemini e Grok3: una narrativa ormai stanca che richiedeva una svolta diversa, concettualmente innovativa, non solo per rinvigorire i mercati, ma soprattutto per riaccendere l’attesa verso un’ulteriore rivoluzione in grado di generare rendimenti esponenziali – almeno nelle promesse, come al solito. Così, Satya Nadella protegge il proprio brand: se OpenAI non è più l’asso nella manica, meglio associare il nome di Microsoft a una tecnologia totalmente priva di competitor diretti.
A noi sembra pura, semplice e prevedibile strategia di mercato. Quando un settore diventa maturo, competitivo, e (forse) esausto si sposta l’attenzione su ciò che ancora è nebuloso, mantenendo vivo l’interesse degli stakeholders.
L’hype cycle e perché il quantum e l’AGI sono le nuove crypto
Si parte con un annuncio rivoluzionario come il Metaverso nel 2021 o la blockchain nel 2017 o 2020 (nel 2025 ancora non è stato trovato un prodotto in grado di risolvere il trilemma decentralization, security, and scalability o produrre un’architettura che non serva solo a introdurre nuove forme di gambling), segue un’onda di entusiasmo mediatico, tsunami di soldi inondano il mercato pronti a raccogliere prossimi ritorni stellari. Poi, la disillusione, non appena i limiti pratici vengono a galla (ripensiamo al crollo degli NFT del 2022) e, infine, solo silenzio, in attesa del prossimo motivo di hype.
Oggi il quantum computing sta cercando di prendere il posto dell’AGI nella prima fase di questo ciclo: entrambi perfetti per raccogliere fondi e soldi degli investitori. Microsoft lo sa bene, gioca le sue carte, ma l’obiettivo è solo quello di mantenere viva l’aura di innovazione, ormai indispensabile per sopravvivere in un mercato che si tiene in piedi solo grazie al tech.
Il paradosso è evidente: l’AI diventa dominio di tutti, democratizzando strumenti fino a poco fa esclusivi, le big tech devono fabbricare nuovi sogni per giustificare valutazioni miliardarie (e, forse, per continuare a fingere che non siamo nel bel mezzo di una crisi economica epocale).
Noi di VISIONARI crediamo nel potere trasformativo della tecnologia e nel pensiero esponenziale come motori di progresso. Essere veri innovatori, però, significa anche mantenere attivo il pensiero critico e riconoscere quanto l’entusiasmo mediatico supera la realtà, in particolar modo in un contesto storico profondamente scosso da disuguaglianze e crisi economiche e geopolitiche.
Il quantum computing, così come la corsa all’Agi, rischiano di diventare narrazioni distopiche e fuorvianti: promettono futuri rosei su cui concentrare il proprio sguardo, mentre il presente affonda in problemi concreti. Non è un caso, secondo noi, che i mass media e gli influencer siano così ossessionati dall’universo AI, alimentando un ciclo di aspettative che difficilmente si traducono in miglioramenti per le persone: riduzione del costo della vita, sanità accessibile ed energia sostenibile.
Sostenere la tecnologia e l’innovazione non significa essere ciechi di fronte alle contraddizioni. Il quantum computing può rivoluzionare alcuni settori in ambito matematico e di ricerca? Certamente, ma ad oggi rimane uno strumento – ancora inesistente – e senza applicazioni pratiche, esattamente come l’AGI rimane un concetto astratto. Nel frattempo, il 64% della popolazione europea e il 58% di quella statunitense dichiara di non riuscire ad arrivare a fine mese senza indebitarsi (dati Eurostat e Fed 2025).
Essere VISIONARI, oggi, significa anche resistere alla tentazione di inseguire l’ultimo treno dell’hype, fermarsi a riflettere e concentrarsi su quale sia il vero significato di “innovazione”. Microsoft, OpenAI e le Big Tech hanno una responsabilità imprescindibile: smettere di vendere sogni e iniziare a costruire strumenti che servano alle persone, non ai bilanci trimestrali.
¹ Satya Nadella su X : link al post
² Podcast: Satya Nadella – Microsoft’s AGI Plan & Quantum Breakthrough
³ Podcast: Satya Nadella – Microsoft’s AGI Plan & Quantum Breakthrough: “Success (with IA) will be measured through tangible, global economic growth rather than arbitrary benchmarks of how well AI programs can complete challenges like obscure math puzzles. Those are interesting in isolation but do not have practical utility.”