Nell’aprile 2020, le mascherine erano quasi introvabili ma, allo stesso tempo, moltissime persone dovevano continuare a lavorare, pur non avendo modo di tutelarsi dal contagio da Covid-19.
In che modo potevamo aiutare utilizzando la tecnologia?
Creando una maschera che si potesse stampare in 3D e la cui produzione potesse essere scalata il più facilmente possibile.
ITALICA 2C
Nell’aprile 2020, le mascherine erano quasi introvabili ma, allo stesso tempo, moltissime persone dovevano continuare a lavorare, pur non avendo modo di tutelarsi dal contagio da Covid-19.
In che modo potevamo aiutare utilizzando la tecnologia?
Creando una maschera che si potesse stampare in 3D e la cui produzione potesse essere scalata il più facilmente possibile.
VISIONARI Make-It
La Fabbrica Distribuita
Nell’aprile 2020, le mascherine erano quasi introvabili ma, allo stesso tempo, moltissime persone dovevano continuare a lavorare, pur non avendo modo di tutelarsi dal contagio da Covid-19.
In che modo potevamo aiutare utilizzando la tecnologia?
Creando una maschera che si potesse stampare in 3D e la cui produzione potesse essere scalata il più facilmente possibile.
Da questa situazione di emergenza è nato il progetto VISIONARI Make-It, di cui Fabrizio Giaconella è stato team leader.
La maschera consisteva di un “cerchietto” stampato in 3D su cui applicare un foglio di acetato che avrebbe funzionato da schermo. Il progetto permetteva di stampare contemporaneamente diverse maschere impilandole in altezza.
Il trasporto però sarebbe stato problematico, come potevamo aiutare tutto il paese senza poterci spostare?
Creando una community composta da più 80 makers sparsi su tutto il territorio, realizzando di fatto la prima fabbrica distribuita di stampanti 3D.
Abbiamo distribuito gratuitamente 20.000 visiere a chiunque ne avesse bisogno, compresi medici, forze dell’ordine e vigili del fuoco.
Il resto è storia.
Mind-Hand
Nell’aprile 2020, le mascherine erano quasi introvabili ma, allo stesso tempo, moltissime persone dovevano continuare a lavorare, pur non avendo modo di tutelarsi dal contagio da Covid-19.
In che modo potevamo aiutare utilizzando la tecnologia?
Creando una maschera che si potesse stampare in 3D e la cui produzione potesse essere scalata il più facilmente possibile.